La Corte dei Conti ha dato l’assenso ed il 1º agosto 2024 è stato firmato il testo ufficiale del decreto attuativo del Piano Transizione 5.0. Questa misura mira a favorire la transizione energetica e digitale delle imprese italiane, incentivando nuovi investimenti tramite il sistema del credito d’imposta. Le imprese possono beneficiare di un credito d’imposta fino al 45% delle spese sostenute.
Il decreto appena firmato definisce le procedure per l’accesso allo strumento incentivante, per il quale il governo ha stanziato 6,3 miliardi di euro.
Chi può accedere all’agevolazione?
Possono accedere all’agevolazione fiscale tutte le imprese residenti in Italia e le organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, settore economico, dimensione e regime fiscale.
È confermata la retroattività della misura, per cui saranno agevolati gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.
Particolare attenzione è data all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo. Sono escluse le biomasse, mentre sono compresi gli impianti di storage. Per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici, il decreto conferma l’obbligo di utilizzare moduli iscritti al registro di cui all’articolo 12 del decreto-legge 9 dicembre 2023 n. 181. Come si legge nel decreto, i moduli fotovoltaici devono essere prodotti negli Stati membri dell’Unione europea e avere un’efficienza minima di:
a) 21,5% a livello di modulo;
b) 23,5% a livello di cella per i moduli con celle;
c) 24% per i moduli composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem.
Le spese di installazione concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari rispettivamente al 120% (140% nel caso di moduli bifacciali a eterogiunzione).
Il Piano Transizione 5.0 agevola inoltre le spese in attività di formazione e gli investimenti in beni materiali nuovi. Questi ultimi devono consentire una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera struttura produttiva o di almeno il 5% per i singoli processi interessati dall’investimento.
Esempi di Applicazione della Transizione 5.0 ai Pannelli Fotovoltaici
1. Pannelli Fotovoltaici Integrati negli Edifici (BIPV): Integrazione dei pannelli solari nelle strutture degli edifici, come facciate e tetti, combinando efficienza energetica e design architettonico.
2. Agrivoltaico: Combinazione di agricoltura e produzione di energia solare, utilizzando lo spazio agricolo per installare pannelli fotovoltaici senza compromettere la produttività agricola.
3. Impianti Fotovoltaici su Acqua: Installazione di pannelli solari su superfici d’acqua come laghi e bacini idrici, sfruttando spazi non utilizzati e migliorando l’efficienza grazie al raffreddamento naturale dell’acqua.
La Transizione 5.0 nel settore dei pannelli fotovoltaici rappresenta un approccio olistico che integra tecnologia avanzata, sostenibilità ambientale e benessere sociale. Questo paradigma non solo mira a migliorare l’efficienza e la produttività dell’energia solare, ma anche a garantire che i benefici siano equamente distribuiti, contribuendo alla creazione di una società più sostenibile e inclusiva.
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